Buone notizie in tema IA. Da quest’anno l’Associazione Italiana Editori si è arricchita di due nuovi delegati alla presidenza su temi che non possono più essere trascurati nel settore editoriale: Andrea Angiolini per l’innovazione, diventata centrale con il diffondersi dell’Intelligenza Artificiale, e Florindo Rubbettino per il sud, per la differenza dei tassi di lettura nelle diverse regioni d’Italia.
Angiolini, in una sua recente intervista che potete trovare qui, ha sottolineato l’importanza delle descrizioni alternative delle immagini, un’area in cui l’IA può davvero fare la differenza. “Fra circa un anno sarà attivo il Digital Accessibility Act, che richiede a chiunque proponga edizioni digitali di corredare le proprie immagini con descrizioni alternative che ne illustrino il contenuto, uno sforzo non da poco per gli editori”, spiega Angiolini. Si tratta di un compito gravoso, ma l’IA, se utilizzata e supervisionata correttamente, potrebbe alleggerire notevolmente questo carico.
Nel settore trade, l’IA offre opportunità straordinarie per la creazione e il monitoraggio delle parole chiave, aggiornandole in tempo reale secondo i trend dei social media. “L’Intelligenza Artificiale può essere impiegata per la creazione e il monitoraggio di key word sempre aggiornate legate ai libri, in grado di aggiornarsi, ad esempio, rispetto ai trend topic dei social media e proporre quindi contenuti editoriali inerenti alle discussioni più frequenti in rete“, continua nella sua intervista. Per l’editoria per la formazione superiore, invece, l’IA può fare la differenza per la “ricerca e la possibilità di proporre, scavando in grandi masse di dati, accostamenti inconsueti e originali che vanno nella direzione di quella interdisciplinarità tanto richiesta dalle università“.
Anche per gli editori universitari un cambiamento è già in atto: la carta resta centrale, ma altri contenuti e servizi sono comparsi sulla scena. Come Angiolini evidenzia, dobbiamo integrare il manuale tradizionale con altri linguaggi e contenuti digitali, creando piattaforme di e-learning che non sono solo contenitori di epub o pdf, ma veri e propri contesti di apprendimento interattivi. La responsabilità editoriale si estende quindi alla facilitazione del rapporto tra studenti e docenti.
L’adozione dell’IA nell’editoria è una strada obbligata se vogliamo continuare a innovare e offrire prodotti di alta qualità ai nostri lettori. Dobbiamo abbracciare queste tecnologie e utilizzarle per migliorare l’accessibilità, l’interazione e l’apprendimento personalizzato. Come editori, siamo chiamati a guidare questa trasformazione, assicurando che l’innovazione tecnologica si traduca in valore aggiunto per tutti i nostri stakeholder.