Al risveglio di ognuno, in questo mondo, le piccole cose di ogni giorno portano gradualmente più luce sulle abitudini, illuminando le azioni di tutti, dal mattino alla sera. Troviamo, in questo insieme, delle cose in comune, tra tutti, delle azioni indicanti la nostra umanità.
Cosa una cultura possa rappresentare, ce lo spiega il posto dove abitiamo: un luogo emotivo e geografico, dove incontriamo gli altri, nostri vicini o più lontani, le persone condividenti il nostro stesso panorama. Una cultura è il comune insieme di valori di un popolo. Come comunicazione, ogni cultura ne adotta, nel tempo, una propria e patrimoniale. Una comunicazione culturale è l’insieme di messaggi per cui un popolo può riconoscersi.
È pure vero il fatto di non potere l’umanità dispiegare la propria cultura in un solo popolo e nel suo specifico insieme di valori.
Per una cultura etica, un insieme di valori umanamente globali, vi è la profonda necessità di considerare l’umanità nel suo insieme, come insieme di popoli e tradizioni e propensioni. Una cultura etica è, dunque, l’insieme dei valori di tutte le persone, il comune denominatore di una specie e del suo sviluppo nel tempo.
Della parola: “etica” e della parola: “cultura” fino ai nostri giorni, molte ricerche linguistiche sono state fatte. Sino a ricordarci la loro origine europea nella parola: “casa”. Ebbene, sia una culla o un focolare, sono entrambi i termini a indicarci il loro luogo originale: la casa.
Come in una casa, sentirsi accolti nella cultura etica è un vero punto di partenza per potere esplorare sé stessi e il mondo, contribuendo a costruire il futuro per tutti.

Il contrario di una cultura in questo senso sarebbe, allora, rappresentato dall’intero insieme delle azioni anti-sociali. Le sociopatie non rientrano nell’eticità, perché contrastano la società.
Ogni sociopatia, ogni azione emotivamente violenta sono movimenti emotivi di allontanamento dalla cultura etica.
La violenza farà, pure e sempre, parte del mondo, sebbene, priva di un opportuno controllo emotivo, può causare profonda disgregazione sociale e considerevole spaesamento e sconforto collettivo.
A evitare, ogni giorno, una tale rappresentazione drammatica, interviene l’auto-consapevolezza di ognuno, nell’osservare, imparare e comprendere i problemi umani. Cominciando dall’apprezzare sé stessi, tutti siamo consapevoli di fare parte di una realtà condivisa, vissuta e apprezzata collettivamente.
Più diamo valore e equilibrio alle cose, più queste ci ricordano la nostra importanza. Così, maggiore è la serenità con cui agiamo, migliori saranno ai nostri occhi le nostre abitudini. Pratiche, queste, di un mondo da amare.